Anche quest'anno abbiamo lavorato insieme al Giardino della Memoria: tante persone che per un giorno hanno fatto lavoro volontario.
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Il giardino della Memoria di Lucoli (foto R. Soldati) |
Bellissima giornata che ci ha riportati a vivere sentimenti semplici, che stanno alla
base della nostra civiltà e
del vivere civile.
Abbiamo esercitato una VIRTU' (che parola questa.... che non si usa più) che non sembra
una virtù, ma un’altra
dimensione della vita, ed
è il tema della bellezza. Che cosa vogliamo dire?
Tutti quanti abbiamo messo in essere anche una dimensione estetica, abbiamo attribuito un valore intrinseco alle cose: alla staccionata da riparare, alle panchine da costruire con i sassi delle macerie (le case crollate ridotte in sassi dividono... le panchine riuniscono gli uomini, li rimettono vicini), alle piante da accudire, ai bulbi da piantare per la primavera.
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Pietre di case crollate e una nuova panchina (ideata dai ragazzi di Viviamo l'Aquila) |
Un volontario che capisce la dignità delle cose, è attento
alla bellezza.
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Recinzione danneggiata dai cinghiali da riparare |
La bellezza è oggi una virtù sociale: si vive male
in città brutte, si muore malissimo e prima in ospedali
brutti. Il tema della bellezza non è una faccenda privata,
consumistica o romantica, perché scuole brutte, ospedali
brutti, città brutte, rendono la vita brutta e poco civile.
Non si può essere specialisti del buono e non anche del
bello e del vero, perché altrimenti non funziona nessuno
dei tre. Al Giardino della Memoria, sabato scorso, ci siamo occupati soprattutto della bellezza.
Poi ovviamente dobbiamo anche descrivere il nostro senso della fraternità.
Quando
gli illuministi nel Settecento hanno iniziato ad enunciare
i principi di libertà, uguaglianza e fraternità, perché
fu introdotta la fraternità? Perché per costruire il mondo
nuovo non bastano le persone uguali e libere, serve
qualcos’altro che le tenga assieme che è la fraternità.
Una comunità che non trova un legame sociale anche se è fatto
di persone libere ed eguali non è popolo, è una sommatoria
di individui, quindi non ha passioni e non ha futuro.
Ecco perché oggi, all’Italia, mancando la fraternità manca
tutto.
Senza fame di vita non c’è futuro, la fraternità è
una categoria della speranza. Se non c’è un legame con
le persone non si spera: tu puoi essere libero e uguale,
ma se non ti senti parte di una comunità ti intristisci.
Senza fraternità non c’è felicità. Ci può essere il piacere
individuale, ma non c’è questa gioia di vivere che è sempre
legata alle comunità, a sentirsi parte di un corpo. E noi di "fratelli" ne abbiamo trovati di nuovi: gli alpini del Gruppo Salvatore Tosoni di Coppito che ci sono venuti ad aiutare.
E dobbiamo anche scrivere del lavoro gratuito realizzato su un'area che non ci appartiene e che valorizziamo con lavoro ed investimenti.
Anche la gratuità porta dentro ambivalenze, fragilità
e spesso non piace, perché suona come qualcosa di
falso o di impossibile (soprattutto a Lucoli, lo sappiamo.....nessuno crede alla gratuità delle cose perché.... sotto sotto ci sarà pur un guadagno se si fanno).
La gratuità non va confusa con il dono, e il dono non va
confuso con il regalo. È una dimensione dell’esistenza,
non è una donazione a prezzo zero di cose o di tempo.
Il volontario non vive la gratuità in quando non è
pagato, ma la vive in
quanto è espressione di
relazione autentica con
l’altro. Poi il fatto che
non sia pagato non è sostanziale:
io posso vivere
la gratuità in modo totalmente
compatibile con il
pagamento. Cioè la gratuità
è doverosa e come si vive? Dando la vita nelle proprie ore
di lavoro che siano donate come esistenza. O è gratuità o la vita si
spegne. È la dimensione dell’esistere, dell’eccellenza
che va oltre il dovuto.
Nel volontariato la gratuità non deve coincidere col
prezzo zero, ma, come direbbero i francescani, con
il prezzo infinito. E quindi il grazie, la riconoscenza
dell’altro non è una controprestazione in denaro,
ma è un valore molto più grande. Il volontariato è gratuità in quanto è
espressione di tutta la vita, di tutto il lavoro.
Chi fa volontariato lavora gratis?
No, se si da la vita, ha un valore immenso quello che si fa. Il volontariato è molto di più del prezzo zero, altrimenti
rischiamo di ridurne il valore.
Occorrono altri linguaggi,
più sofisticati del denaro per spiegare queste cose.
Noi siamo contenti di ritrovarci a parlare di queste cose con uomini e donne con le stesse motivazioni.
Noi siamo contenti di ritrovarci a parlare di queste cose con uomini e donne con le stesse motivazioni.
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Il mordente da dare alla staccionata ed ai pali della recinzione |
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Foto di gruppo per chi ha voluto farsi ritrarre |
Ringraziamo tutti gli intervenuti è stato fatto un buon lavoro, purtroppo non terminato, sarà un'occasione per stare di nuovo insieme.
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