PUBBLICHIAMO CON PIACERE IL COMUNICATO STAMPA DI APPENNINO ECOSISTEMA
Sindaci e Regione vogliono distruggere il Parco Regionale Sirente Velino
Sindaci
e Regione vogliono distruggere il Parco Regionale Sirente Velino
Oggi la Commissione Ambiente del Consiglio
Regionale riprova a porre la pietra tombale sul mai decollato ed unico Parco
Regionale abruzzese. Gli ecologisti chiedono invece che sia rispettata la legge
con l’approvazione del Piano del Parco o, in alternativa, la sua trasformazione
in Parco nazionale.
L’Aquila, 24/11/2016. A fronte dell’attuale situazione di crisi, malfunzionamento e malcontento
generalizzato, il futuro del Parco Regionale Sirente Velino potrebbe ormai
essere segnato per sempre. Nella seduta di oggi della 2aCommissione (Ambiente e Territorio) del Consiglio Regionale Abruzzese,
infatti, si tenterà di nuovo di celebrare il funerale del Parco, sugellando uno
sciagurato accordo tra alcuni agguerriti Sindaci (soprattutto dei paesi della
Valle Subequana) e alcuni ambientalisti della zona, ed il tutto con la
benedizione del noto “ambientalista” Presidente della Commissione Pierpaolo
Pietrucci. In cosa consisterebbe l’accordo faticosamente raggiunto? Ma è
alquanto ovvio, nella riperimetrazione dei confini del Parco nella Valle
Subequana, senza alcuna base scientifica e per puri motivi localistici, con una
perdita secca di quasi tutto il versante sinistro orografico della Valle
dell’Aterno e di una superficie di circa 5-10.000 ettari, pari al 10-20%
dell’intera superficie protetta, in zone caratterizzate da habitat e specie
prioritarie a livello europeo, destinate secondo il (mai approvato) Piano del
Parco a divenire zone “B” di Riserva Generale.
Si punta insomma ad avviare lo smantellamento del Parco, senza pensare che
la Legge regionale prevede che l’adozione formale del Piano del Parco sarebbe
già dovuta avvenire da oltre vent’anni, secondo le procedure previste dalle tre
precedenti leggi, mai attuate, che ne prevedevano l’entrata in vigore entro 6
mesi (nel 1989), entro 18 mesi (nel 2000) ed entro 18 mesi (nel 2011), nonché
la possibilità di esercitare i poteri sostitutivi da parte della Giunta
Regionale.
Le Associazioni ecologiste Appennino Ecosistema, WWF Abruzzo Montano, LIPU
Abruzzo, ALTURA Abruzzo e Salviamo l’Orso affermano che, a fronte della ormai
conclamata mancanza di volontà di Sindaci e Regione di approvare finalmente il
Piano del Parco, rendendolo realmente operativo e rilanciandone così le
attività, l’unica soluzione per assicurare un’efficace protezione agli
ecosistemi del massiccio del Velino Sirente è rinunciare alla tutela regionale
e passare decisamente all’istituzione del progettato Parco Nazionale. Infatti,
la mancata gestione del Parco Regionale da parte della Regione in questi 28
anni lo ha reso di fatto un vero e proprio ectoplasma, impedendone il
funzionamento e qualsiasi ricaduta positiva sul territorio: non resta quindi
che concludere una volta per tutte questa storia di croniche inadempienze,
affrancando il Sirente Velino dalla tutela regionale.
La proposta di istituzione del Parco Nazionale del Velino Sirente, lanciata
all’inizio di quest’anno da Appennino Ecosistema, comprende infatti
l’approvazione della zonazione del territorio (secondo la bozza già elaborata
dagli esperti di Appennino Ecosistema) fin dal momento dell’istituzione del
nuovo Parco Nazionale. La zonazione prevista dal Piano del Parco Regionale
avrebbe potuto lanciare una gestione del territorio scientificamente fondata ed
adeguata da un lato alle sue qualità ecologiche e dall’altro alle attività
umane con queste compatibili. Senza il Piano del Parco, permangono invece in
vigore in modo “provvisorio”(da ormai quasi trent’anni!) assurdi ed immotivati
divieti di assoluta inalterabilità dei luoghi, su tutto il territorio del
Parco, persino nei centri abitati e nelle zone agricole, che fanno degli
abitanti di tutti i Comuni compresi nel Parco veri e propri ostaggi della
mancata applicazione della legge e dell’assoluta discrezionalità dell’Ente
Parco per le autorizzazioni relative a qualsiasi intervento sul territorio.
La proposta di istituzione del Parco Nazionale aveva trovato il sostegno
aperto delle Amministrazioni Comunali di Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e Magliano
de’ Marsi, il sostegno condizionato di quelle di Lucoli e L’Aquila e
l’interesse a vagliare la proposta di molti altri Sindaci, nonché del
Presidente della Commissione Territorio e Ambiente della Regione, che sembra
ora aver invece imboccato un’altra strada.
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